martedì 18 novembre 2008

Tormento




Parole e immagini stordiscono i timpani,
ne bruciano i sensori,
cercano attenzione e trovano ostruzionismo,
o almeno questo cerco di fare.
Difficile da reggere,
mentre un uragano
di emozioni mi invade costringendomi all’immobilità su questa sedia,
scura e immobile come me, distante e afona come me.

Cento passi non basterebbero ad avvicinarmi alla meta,
la scoperta delle origini e del futuro.
Futuro incerto e fumoso più che mai,
avvolto dalle nebbie e dal fumo delle mie innumerevoli sigarette.
La mia àncora, la mia identificazione, la mia compagnia.
Ribelle, maledettamente ribelle,
pulsioni vorticose e prepotenti spazzano
via la volontà,
la calpestano con superficialità e noncuranza
lasciando spazio ai miei pensieri, altrettanto tormentati.
Vedrò un’altra alba sotto un altro cielo,
prima o poi, la speranza nel nuovo mi conforta,
il sorriso spunta e la tormenta dell’uragano lascia il posto
ad una sottile pioggia primaverile, carezzevole e rinfrescante,
profumata e delicata.
Mi piace il suo rumore.

Mi lascio bagnare dalle sue minuscole particelle d’acqua,
scrollandomi di dosso la stanchezza dei miei pensieri.